DIMOSTRAZIONE_56: METAFISICA, DEL NICHILISMO
 
Essa recita: “Dio esiste perché esiste il pensiero dell’uomo, e questo esiste solo in quanto pensiero che, essendo metafisico per essenza, pensa in quanto dimostra e dimostra in quanto pensa”.
questa dimostrazione riprende il tema della dim_3. essa tuttavia non ne riprende l’argomento. mentre la dim_3 è legata all’episteme, la presente dimostrazione è legata alla epistematica [cioè alla gnoseologia attinente alla costruzione dell’episteme, che è il concetto della realtà e di Dio].
si è detto nella pagina …/m136.html_[] quanto segue:

“…l’episteme concepisce Dio come esistenzialmente necessario, e formula “novità” allo scopo di porre il parallelismo speculativo tra …

a.] spiegazione della ragione razionale dell’esistenza di Dio;
b.] spiegazione che, essendo la definizione di Dio come essere necessario, necessariamente funzionale all’esistenza necessaria, equivale alla dimostrazione dell’esistenza di Dio [terza dimostrazione]”.

questo significa che il pensiero [nel suo uso primario/questo concetto è legato alla critica epistemica dei giochi di Wittgenstein, che l’episteme interpreta, naturalmente, come usi/giochi di pensiero, prima che di linguaggio, e l’episteme li gerarchizza] è solo pensiero dell’essere in quanto essere. ma questo determina la metafisica epistemica, la quale spiega, e con ciò dimostra [probabilisticamente/rendendo plausibile] l’esistenza di Dio.
allora:
 
1.] esiste il pensiero [dell’uomo], solo in quanto metafisica epistemica [scienza dell’essere in quanto essere e del suo sviluppo determinante Dio e convergente su Dio];
2.] per cui, poiché esiste tale pensiero, Dio esiste [la sua esistenza è resa dimostrata/ plausibile: attenzione, non è necessario dimostrare Dio perfettamente, è sufficiente superare la plausibilità dell’ipotesi contraria, ovvero dell’a_teismo/ciò non toglie il dubbio di fede e la relativa angoscia, ma almeno vince l’a_teismo e la relativa etica/a_etica, anch’esso solo probabile (ma, dice Severino, anche necessario)_];

ecco dunque che l’a_teismo è confutato:

1.] il nichilismo non è pensiero dell’in_esistenza di Dio, ma, in quanto negazione della metafisica_epistemica, data dal pensiero [puro], essenza del pensiero [pensiero puro dell’essere], il nichilismo è solo non_pensiero;
2.] ma il pensiero [metafisico] esiste, e quindi il nichilismo è volontà di negare l’esistenza di ciò che esiste, ciò che è impossibile;
3.] Severino dice che la volontà che vuole l’impossibile è violenta: l’a_tesimo è una forma di violenza della volontà: volontà del soggetto, che si auto_nega le [proprie] potenzialità [metafisiche] del pensiero;
4.] la filosofia contemporanea è una forma di violenza;
5.] ciò spiega l’alienazione a cui sono esposti i giovani che studiano filosofia [e a cui il soggetto_espositore si è sottratto, lasciando la facoltà di filosofia]:

a.] è dato loro credere [da parte della filosofia contemporanea], che la filosofia antica [metafisica] è “antica” [ cioè lontana e inattuale];
b.] è dato loro credere, che l’a_teismo e la filosofia contemporanea [che, dice Severino, nega radicalmente l’esistenza di Dio] siano forme di pensiero [dice Severino: “il più radicale e potente: Nietzsche e Leopardi”], mentre invece essi sono forme di negazione del pensiero, cioè di non_pensiero [ha detto Vigna: “rimozione”].

integrazione_omega
 
si rileva che tale dimostrazione è rigorosamente scientifica. essa dice:

1.] l’uso gerarchicamente primario del pensiero è il pensiero di Dio, perché Dio pensa primariamente se stesso [nel conscio, insieme agli uomini, ma non ora/dopo e solo secondariamente, nell’in_conscio, il principio, il proprio mondo, ora gli uomini_creature (ancora fuori del paradiso) e il Creato];
2.] l’uomo eredita questo pensiero [e ciò pone un problema, perché il primo pensiero dell’uomo dovrebbe essere se stesso: non si ritiene qui necessario dire che Dio è per l’uomo un pensiero sì conscio ma secondario, come sarà in paradiso, perché proprio quell’alienazione (Dio come primo pensiero) spiegherebbe l’alienazione, quindi il male e l’a_teismo, inteso come positiva e necessaria, per tutti gli uomini, difesa da tale alienazione, dovuta alla sovrap_posizione della struttura originaria creata/derivata];

3.] quindi, esiste il pensiero solo in quanto pensiero di Dio: si può pensare una mela, ma solo con lo sfondo del pensiero di Dio/senza questo sfondo l’uomo non pensa, e in effetti gli a_tei sono soggetti in_consci/in_consapevoli;  
4.] ma il pensiero esiste [il pensiero di una mela];
5.] quindi esistono, correlati:

a.] l’esistenza del pensiero;
b.] il pensiero come necessariamente pensiero di Dio
c.] l’esistenza di Dio [così dimostrata] in quanto contenuto necessario del pensiero.

… e tale è Dio, perché Dio è, nella sua essenza più profonda, vita in quanto pensiero [infinito e eterno], e quindi il pensiero di Dio è auto_pensiero, estasi per Dio [e possibile alienazione per l’uomo (necessariamente, per questo, a_teo: a_teismo come difesa da questa alienazione, tipicamente religiosa)_]. che Dio sia pensiero [attenzione: segue ragionamento imperfetto, lo si lascia e se ne dà il perfezionamento nella successiva integrazione_Z] è posto dalla primaria definizione di Dio [giacchè per dimostrare Dio bisogna definirlo, inizialmente], e che questo pensiero, pensato nell’uomo, sia infinito e eterno è dimostrato per il fatto che [attenzione: rilevazione del difetto: si sta uscendo dalla dimostrazione, ma si lascia la considerazione che segue perchè mostra l'efficacia delle dimostrazioni richiamate e l'intreccio tra le dimostrazioni] l’infinito e l’eterno sono idee e parole della mente [del pensiero], e tutte le dimostrazioni [in particolare la dim_2 per le idee e la dim_42 per le parole] dicono che le idee e le parole servono, nel loro uso gerarchicamente primario [posto dal valore e dal senso] per riferirsi alla realtà delle cose.
 
integrazone_Z [perfezionamento della dimostrazione/concetto pensato più di 10 anni fa e qui ricordato]
 
così formulata la dimostrazione è insuffciente, perché essa deve dimostrare che il pensiero pensato dall’uomo è infinito e eterno [= Dio] in quanto pensiero [essendo questo il cuore della dimostrazione], e non servendosi di altre dimostrazioni [dim_2 e dim_42]. Lo si dimostra così [si ritiene che forse questo concetto è già stato esposto nel sito]. L’esistenza è l’esistenza vaga oppure e la totalità dell’esistenza, cioè l’Intero. ora:
 
1.] l’uomo può pensare l’Intero non come idea ma, poiché l’Intero è l’Intero [e qui è evidente che si sta usando l’argomento ontologico con l’Intero al posto di Dio, perciò lo si riprende con la sua epistemizzazione nella dim_25, se essa serve allo scopo/non ci si pone ora il problema], necessariamente come l’Intero oggettivo e oggettuale, cioè interno e esterno insieme;
2.] allora, poiché l’uomo non copre epi_stemicamente l’Intero, è evidente che il suo pensiero sta utilizzando Dio/triangolando su Dio [= Cristo = Epi_steme] [attenzione: rilevazione di ulteriore dimostrazione: dim_57];
3.] quindi, in quanto pensiero dell’essere [concetto vago], cioè di tutto l’essere [concetto preciso], ovvero dell’Intero, questo pensiero è infinito e eterno, anche esterno all’uomo/altro dall’uomo.