DIMOSTRAZIONE_46: DELLA VERITA’, VIGNANA_SESTA, EPISTEMICA_SESTA
 
Come la dimostrazione 29 [messoriana], essa recita: “poiché la verità esiste, Dio esiste, perché Dio è la Verità”. Ma questa espressione ora è più propria.
La dimostrazione è emersa quando il soggetto_espositore stava scrivendo il testo di Vigna sopra riportato, in cui la parola verità viene ripetuta quattro volte: “… La verità determinata sta alla verità trascendentale come la parte sta all’Intero. Perciò la verità determinata non può essere intesa, se non è riferita alla verità trascendentale, …” [Carmelo Vigna, “Il frammento e l’Intero”, Vita e Pensiero, pag.14].
La verità esiste [e ciò va dimostrato: si usa l’argomento di Aristotele: chi lo nega, lo nega secondo verità, e quindi afferma il contenuto negato, autocontraddicendosi]. Ma la verità è sempre per un soggetto. Questo non è l’uomo, che non possiede la verità [il pensiero perfetto di cui si è detto nella dim_41 riguarda il contenuto conosciuto/certamente qui c’è una difficoltà, perché il pensiero perfetto è il pensiero totale, ma l’episteme emergente è appunto, formalmente, il pensiero totale, che deve essere portato alla luce dalla Scuola epistemica/neo_scolastica/neo_aristotelica]. Allora esso è per il Soggetto, cioè per Dio:
 
1.] necessariamente la verità esiste [perché l’uomo sa che esiste, sapendo che l’essere è (Parmenide) e che almeno un soggetto è: dim_29];
2.] la verità è sempre per un soggetto, perché la verità non è l’essere, ma è il momento conoscitivo [mistico_speculativo] dell’essere [mistico significa erotico], e la conoscenza sta nel soggetto;
3.] allora il Soggetto [Dio] esiste.