DIMOSTRAZIONE_211: ETIMOLOGICA
questa dimostrazione continua una ipotesi di definizione del problema teistico, che viene riportata in nota:
 
1.] esiste, come anapodittica [che non ha bisogno di essere dimostrata esistente] necessariamente la necessità [“l’essere è e non può non essere”, secondo parmenide].
2.] la necessità è l’oggetto_necessario [l’oggetto].
3.] l’esistenza di dio sarebbe l’esistenza, all’interno della necessità/oggetto_necessario, di un soggetto_necessario [successivamente di potrebbe dimostrare che, se esiste un soggetto_necessario, che è dio, esso è anche unico: dimostrazione del monoteismo].
4.] l’oggetto è termine che denota, secondo necessità, primariamente la necessità.
5.] il soggetto sarebbe, quindi, il termine che denota, secondo necessità, primariamente il soggetto_necessario, cioè dio.
6.] se la parola “soggetto” è una convenzione tale, per cui alla parola “oggetto” [termine necessario denotante necessariamente la necessità], è solo stata storicamente aggiunta, in modo convenzionale, la “s”, ottenendo “s_oggetto”, allora non è necessaria la denotazione del soggetto a dio, perché la parola “soggetto” non è necessaria. se, invece, si dimostra che la parola “soggetto” ha una sua etimologia, che sia indipendente e co-originaria a quella dell’oggetto, allora il termine “soggetto” è anch’esso necessario [come l’oggetto], e denoterà i termini più comuni espressi dal suo significato [dai quali, che si riportano, sono stati appositamente esclusi quelli dell’uso filosofico della parola].
7] segue l’etimologia delle parole “oggetto” e “soggetto” [dal vocabolario zingarelli, 2004] [si osserva che il significato della parola “oggetto” rimanda al “soggetto”]:
 
a.] oggetto = [lat. obiectu(m) “cosa gettata contro, posta innanzi”, part. pass. nt. di obicere “gettare contro”, comp. di ob- “contro” e iacere “gettare”]. significato: correntemente, ogni cosa, spec. solida, che può essere percepita dai sensi e in particolare mediante la vista o il tatto.
 
b.] soggetto = [lat. tardo subiectu(m) “soggetto”. nt. sost. di subiectus, part. pass. di subicere “sottoporre”/dall’aggettivo … lat. subiectu(m), part. pass. di subicere “sottoporre” comp. di sub “sotto” e iacere “gettare”]. significato: (gramm.) la persona o la cosa che fa o subisce l’azione espressa dal verbo o si trova nella condizione indicata dal verbo; (med.) individuo, persona, in quanto presenta determinate caratteristiche cliniche.
 
8.] come si vede, la parola “soggetto” non è una convenzione nata dalla parola “oggetto”, ma ha una sua etimologia originaria e indipendente dall’etimologia della parola “oggetto”, e i significati rimandano alla vita e al pensiero, cioè a un individuo e a una persona.
9.] è quindi dimostrata l’esistenza di dio: come il termine oggetto denota necessariamente [nel suo significato primario] la necessità, così il termine soggetto denota, all’interno della necessità, necessariamente il soggetto_necessario, cioè dio.
 
nota: ipotesi di definizione del problema teistico
 
un possibile corretto posizionamento del problema teistico potrebbe essere il seguente:

1.] [come dice severino nello scritto “ritornare a parmenide”… ] … il piano della necessità dell’essere, immutabile, è anapodittico. si sa, quindi, che l’essere necessario esiste necessariamente. la filosofia moderna e contemporanea [a partire da kant] dubita dell’esistenza di questo piano: ciò è dovuto alla dimenticanza dell’autentico senso dell’essere, per cui l’essere necessario esiste necessariamente, in quanto la necessità è la forma primaria e normale dell’essere. infatti, poiché “l’essere è e non può non essere”, l’essere esiste necessariamente.
2.] la necessità è l’oggetto necessario.
3.] a questo punto, la ragione intuisce che si deve dimostrare che, posto che un soggetto esiste, nell’uomo, sia possibile riferire l’esistenza di un soggetto anche al piano dell’essere necessario, come esistenza del soggetto necessario, il quale è normalmente, convenzionalmente definito “dio”. il problema è questa dimostrazione, ma è naturale la considerazione che, poichè esiste l’oggetto necessario, debba normalmente [cioè necessariamente] esistere anche il soggetto necessario.
4.] è un errore quanto dice la filosofia cristiana tradizionale, che dio è la necessità stessa, cioè l’essere/esistenza semplice, perché dicendo che dio è la necessità …

a.] da un lato, si dimostrerebbe anapoditticamente l’esistenza di dio, perché [come detto] la necessità esiste necessariamente;
b.] ma, dall’altro, l’identificazione tra dio e la necessità, intesa come l’esistenza semplice, non appare plausibile, infatti l’essere semplice non può avere i caratteri di un ente differenziato, cioè complesso, come dio, essendo dio: … amore, trinità [tre persone], persona [auto_coscienza], sostanza [spirito], infinito, eterno, assoluto, logos, vita, conoscenza [e altre determinazioni], per cui, in base ad esse, dio non può essere tutto questo, ed essere anche “semplice”, ma dio appare invece come ente complesso.