VENTUNESIMA DIMOSTRAZIONE [PROIETTIVA/FENOMENOLOGICA QUARTA]

essa recita: Dio esiste perché esiste la proiezione di Dio [proiezione di Dio dall’uomo a Dio].
la diciottesima dimostrazione ha rilevato come Dio sia un’idea/parola emergente dall’inconscio e il rapporto fenomenologico che l’uomo instaura con questa idea è tale per cui di essa ne va del senso dell’esistenza [la diciannovesima dimostrazione, a partire dalla funzionalità di Dio al senso, porta l’uomo a creare l’idea di Dio, e come Dio non crea fantasiosamente, così l’uomo non crea un concetto arbitrario di Dio, ma necessario/scientifico].
La ventunesima dimostrazione constata [come Feuerbach e Freud] che tale idea [l’idea di Dio] si proietta dall’uomo al cielo [metaforicamente], cioè è una proiezione ed esce dall’uomo. Essi per questo hanno parlato di alienazione dell’uomo. Ciò è in parte vero, e per questo Dio è annientamento dell’uomo [di questo uomo/uomo terreno peccaminoso o anche virtuoso/ soggetto al male]. Posto infatti epistemicamente che l’uomo non può essere ciò che non è [confutazione di Feuerbach e Freud: l’uomo è “dio” e non “Dio”], si constata che l’uomo [finora inconsciamente] vuole essere anche “Dio” [principio_epistemico_di_fabulazione/gli atei credono che Dio sia una “favola”, ma la vera favola è l’in_esistenza di Dio/l’in_esistenza di Dio è non_normale rispetto all’intera fenomenologia (psico_storica) di Dio/l’ateismo è normale sotto determinate condizioni, che lo spiegano, tra queste l’uscita del Figlio da se stesso, che crea un uomo_privo_del_Figlio, essendosi Dio privato di se stesso/(forse …) … essenza dell’ ateismo], cioè l’uomo è soggetto a stati_fantasiosi, e crede in essi a causa del male. Per questo Dio aliena l’uomo [sempre nell’inconscio, perché ogni uomo è strutturalmente negazione di Dio, a causa della struttura ipostatica del male], perché lo costringe a non essere ciò che l’uomo, a causa del male, vuole essere …
… macro_parentesi [… vuole nel libero peccato, o “vuole” strutturalmente/pulsionalmente nell’inconscio come pulsione/tuttavia: essenzialmente, l’uomo_totalitario non è mai “Dio”, ma è anima_paradisica, che totalitarizza la terra come se questa fosse il cielo: il paradiso è il regno del totalitarismo (totalità psico_tecnica), e infatti il totalitarismo ha sempre creduto di essere la massima espressione della libertà: ma la terra non è il cielo, deve esserlo, ma nel modo epistemicamente corretto/non si comprende come l’uomo si ponga come “Dio”, se non nella negazione di Dio dell’ateismo/solo nell’azione peccaminosa l’uomo riesce a credersi “dio”, ma lo è realmente, solo indipendentemente dal peccato] [quindi, d’ora in poi: l’uomo nega Dio per essere “dio” in forma inadeguata alla condizione terrena/in forma peccaminosa [chiusa macro_parentesi] …
… lo costringe a scindersi dalla fantasia, costitutiva dell’uomo [saranno esposte le tre dottrine del male].
poiché esiste questa proiezione, intesa come l’uscita dall’uomo dell’idea di Dio interna all’uomo, uscita che aliena nella misura in cui [a causa del male e dell’innatismo/le idee stanno nella mente dell’uomo/quella idea che è Dio sta nella mente, e la mente vuole ridurla a propria incorporazione: blocco della proiezione/forse associato al blocco nel Dio_focale/_...?] l’uomo trasforma una semplice incorporazione gnoseologica in un’identificazione edipico_prometeica [ma, si ripete, mai l’ateo ha concepito di essere lui “Dio”/mai un film ha rappresentato l’infinito, e ciò è di estrema rilevanza/rilevazione sociologica/analisi dei film/sarà dato elenco film a rilevanza epistemica] [si dice qui che l’uomo si pone semplicemente come “dio” (e lo è, come dicono il soggetto crono_storico di nome Gesù e Severino) e riesce a porsi come esso, solo se Dio è pensato non_esistente, cioè è non_pensato, e così per Severino, che non riesce a pensare Dio come infinito potenziamento dell’uomo: (rilevazione polemica …) … tramite la tecnica sì, tramite Dio no/egli direbbe che la tecnica non pretende di pre_vedere, in_autenticando il divenire, ma attenzione: la tecnica serve alla scienza, e la scienza si è data come pre_visione: anche la tecnica/scienza lo in_autenticano/si è detto che la tecnica scopra la struttura della pre_destinazione/si aggiunge ora che la tecnica vuole la pre_scienza].
La giustificazione di tale proiezione [sua base_metafisica] consiste nel fatto che la mente di Dio, ereditata dall’uomo, incorpora lo schema dell’uscita del Figlio dal Padre [e della sua entrata in esso], e tale processo, fissati il Figlio e il Padre, si presenta anche come proiezione immaginativa [proiezione di Dio = uscita di Dio]: tale entrata e uscita avviene anche tra d_F e d_F, per cui: la proiezione di Dio dall’uomo deriva dall’auto_proiezione di Dio da Dio.