DIMOSTRAZIONE_208: PERSONALISTICA, RTZ_8
 
questa dimostrazione riprende il tema della dimostrazione dim_39. nella sua autobiografia [J. Ratzinger, “La mia vita”], ratzinger scrive: “… Non saprei indicare una prova della verità della fede più convincente della sincera e schietta umanità che la fede ha fatto maturare nei miei genitori e in molte altre persone che ho potuto incontrare”.
queste parole dicono che …
 
1.] la fede [la credenza nell’esistenza di dio], e soltanto essa, …
2.] … ha causato una determinata “umanità” [“determinata”, ovvero “sincera e schietta”] …
3.] … la cui esistenza dimostra la verità della fede stessa.
 
l’espressione “prova della verità della fede” significa che l’intelletto intuisce, che questa fede non può consistere solo in una credenza, perché questa umanità è tale, per cui essa esiste solo perché causata dalla certezza. l’uomo può credere, illudersi di tale certezza, ma il dubbio non potrebbe generare tale umanità, essa esiste perché è soprannaturale, ovvero perché sostenuta dall’alto, per cui il cielo [dio] esiste, agendo sull’uomo. ratzinger, constatando l’esistenza di tale umanità, non constata solo che alcuni uomini hanno saputo “illudersi bene”, ma che qualcosa di esterno ad essi ha agito in essi sostenendo dall’alto il loro agire ed essere, la loro umanità: credere che dopo la morte ci sia il paradiso, può aiutare a vivere bene, ma ”oggettivamente” solo l’esistenza effettiva del paradiso consente il reale vivere bene [cioè l’amare in senso cristiano]. la dim_39 è richiamata per la corrispondenza tra l’essere etico dell’uomo e la verità logica_speculativa della struttura dell’essere, su cui tale struttura etica si fonda: solo dio può suscitare quel timore di dio e del suo giudizio, da cui solo discende la condotta umana perfettamente ispirata all’amore.
ci si collega quindi anche alla dimostrazione dim_168: il timore di tradire questo amore puro genitoriale suscitato dalla fede, e quindi di tradire la fede, mette in secondo piano, e quindi lo fa anche a livello speculativo, la questione della consistenza speculativa_veritativa di questa fede: è la purezza dell’amore cristiano che è prova della verità della fede: una tale purezza [desiderio], per la quale l’uomo non ha bisogno d’altro: vivendo d’amore, dell’amore di dio come dei propri genitori, la necessità di fondare questo amore su di una dimostrazione speculativa dell’esistenza di dio passa in secondo piano [anche speculativamente]: l’esistenza di questo amore è prova “sufficiente” dell’esistenza di dio, che è sua fonte [causa] soprannaturale, fonte di un amore [umano_terreno], che esiste solo perché causato dall’alto [da dio].