DIMOSTRAZIONE_187: SOFISTICA
 
questa dimostrazione nasce come uno pseudo argomento, come un gioco speculativo, ma la si può ritenere valida perchè significativa, consentendo di mettere in luce alcuni aspetti comuni a tutte le dimostrazioni. essa dice: “se dio non esiste, gli uomini pensano che dio non esiste; ma alcuni uomini pensano che dio esiste; quindi dio esiste”.
 
critica
 
l’argomento è inconsistente, per due ragioni:
 
1.] alcuni uomini pensano che dio non esiste, ma dio potrebbe esistere.
2.] alcuni uomini pensano che dio esiste, ma dio potrebbe non esistere.

considerazioni
 
la dimostrazione è rilevante perché mette in luce due fatti:
 
1.] se dio esiste, l’uomo può pensarlo non esistente. ciò è stato spiegato col male e la libertà.
2.] se dio non esiste, l’uomo di fatto lo pensa anche esistente. come può accadere questo fatto ?
 
è evidenziato quindi che l’uomo pensa in modo anche svincolato dalla realtà dell’essere [questo è il portato rilevante della presente dimostrazione]. scrivono abbagnano e fornero a proposito della crisi della sofistica e della sua dissoluzione nell'eristica: "... la sofistica giunge alla creazione della cosiddetta "eristica" [da eiro = dico] ossia dell'arte di vincere nelle discussioni, confutando le affermazioni dell'avversario, senza riguardo alla loro intrinseca verità o falsità concettuale [promuovendo... ] ... un virtuosismo verbale fine a se stesso" [abbagnano e fornero, "filosofi e filosofie nella storia", 1992, volume I, pag. 94]. la seconda condizione mostra la paradossalità di un uomo che, se dio non esiste, concepisce un dio non solo di tipo kantiano [cioè dio inteso come l’idealità di un proprio perfezionamento futuro, storico o/e ultramondano], ma come soggetto eterno, che esiste precedentemente l’esistenza dell’uomo, l’ha creata, e verso cui l’uomo è indirizzato, per il loro [di dio e dell’uomo] completamento reciproco. come tale concezione/tale lettura dell’essere può darsi, se l’essere non contiene dio/tale soggetto eterno e necessario ?