DIMOSTRAZIONE_139: DELLA MATRICE
 
la presente dimostrazione è ancora legata al concetto di dio [cristo/uomo_dio] come prototipo dell’uomo, secondo la dim_131, ma non può dirsi idealistica, per la ragione che si dice più oltre. essa dimostra dio come uomo_dio, cioè dimostra l’esistenza di cristo. fa leva sul seguente principio epistemico:
 
gli enti, che sono molteplici e sono tra loro simili [identici e distinti], provengono da un’unica matrice.
 
questo principio, che deve essere dimostrato perché la dimostrazione sia vera, è comunque di facile intuizione/accettazione [viene incluso nella metafisica_epistemica], e solo richiama, ma non si identifica, alla teoria delle idee. infatti, anche molti prodotti industriali, come le sedie, provengono da un’unica matrice [lo stampo], e sono identici tra loro, ma in realtà non lo sono in senso ipostatico, perché essi sono come tanti identici “grumi di sabbia” [una sedia non è una forma, è solo un’aggregato di atomi, che richiama alla mente la forma della sedia, e solo la porzione della mente preposta al pensiero della sedia si dice epistemicamente “idea” in senso platonico].
 
prosegue
 
gli uomini sono tali enti, e quindi esiste un uomo, che è la loro matrice [prototipo], l’uomo_dio gesù cristo, dovendo questa matrice essere [metaforicamente] uno “stampo”, vivo e pensante come i suoi “prodotti” [l’uomo è forma in senso ipostatico].
 
nota_1
 
la dimostrazione è di facile intuizione, ma ha il problema seguente: solo dopo la risurrezione degli uomini [evento da dimostrare], cristo può essere la loro matrice; adesso, invece, cristo può essere la loro matrice solo come uomo mortale, mentre la risurrezione di cristo va dimostrata effettiva, oltre, forse, l’accettabilità della testimonianza storica, per la sua credibilità [scientifica]. ma un uomo mortale, anche se matrice, non può essere dio. in realtà, si può andare oltre questa obiezione, perché una matrice deve stare in un luogo, e deve avere un rapporto [di partecipazione] diretto con gli enti da essa prodotti. dove sta questo luogo ? per il fatto che non appare, può essere considerato soprannaturale. quindi, cristo_matrice, anche se mortale, sta “nascosto”, quindi nei “cieli”, per cui la sua mortalità potrebbe essere intesa come provvisoria, essendo un essere nei “cieli” senz’altro [intuitivamente] eterno e immortale.
 
nota_2
 
questa dimostrazione non dimostra che cristo, nella carne [di cui è fatto un uomo], è di vaste proporzioni, che lo intende l’episteme, ma si limita a definire cristo come lo intende la teologia tradizionale classica: cioè un uomo [morto e risorto] delle stesse proporzioni degli uomini. ma ciò è sufficiente a considerarlo uomo_dio, in quanto matrice celeste [nascosta/soprannaturale] degli esseri umani.