DIMOSTRAZIONE_111: NORMALE_QUINTA
 
per i principii della metafisica_epistemica, l’uomo dovrebbe normalmente essere “dio” [dice Gesù: “voi siete dei” (Gv 10, 34)_], cioè [metaforicamente] un essere perfetto [“dio” non in senso metaforico: dio nel senso della prima natura dell’uomo, che in realtà è un dio, come anima_paradisiaca]. Ma l’uomo è dio, solo che questa sua prima natura non appare e l’uomo vi è parzialmente sconnesso [si rileva che il disorientamento per le dimensioni del cosmo è dovuto al fatto che queste dimensioni sono per Dio, ed esse testimoniano l’apparire di Dio, ciò che intimorisce l’uomo, perché letteralmente “vede Dio” nell’immensità del cosmo].
ma se l’uomo è dio, allora Dio esiste. per Severino questo non è vero, perché per Severino l’uomo è dio senza l’esistenza di Dio. ma, si rileva, l’uomo, che è dio, deve esserlo adesso e realmente, non un dio metaforico che è grande nella sua sofferenza [nell’ambito dell’episteme è escluso il linguaggio metaforico e oracolare della filosofia pre_epistemica e severiana], ma un vero dio che è tale perché mai soffre. e poiché l’uomo soffre, Dio [cioè il male, ipotesi posta dal teismo] è l’unica causa [come dell’imperfezione del creato, così …] … della scissione tra l’uomo e la sua primaria natura [“io sono anima, poi sono corpo: io sono dio, poi sono uomo: è in errore chi, guardandosi allo specchio, dice “ecco un uomo”: il volto_macchina è dell’uomo, l’occhio_macchina è dell’uomo, la pupilla_macchina è dell’uomo, ma l’auto_coscienza di chi dice “io” è anima_dio, non corpo_uomo].